09/03/2015 Notizie

Una città che educa

Una città è formata dai cittadini e dalle istituzioni che a vario titolo vi operano. Quindi tutta la città educa perché, al proprio interno, ciascuno risulta reciprocamente responsabile, competente e coinvolto nei percorsi educativi.

Questo il concetto chiave alla base di Palermo Città Educativa, il percorso promosso dal Garante comunale per l’infanzia e dall’Amministrazione comunale di Palermo, dall’Università di Palermo, dalle Direzioni regionale e provinciale dell’Ufficio scolastico regionale di Sicilia, dall’APPI e dal CeSVoP che hanno realizzato un Festival, le cui idee sono state sintetizzate in un Patto, proclamando il 2015 Anno di Palermo Città Educativa. L’iniziativa è nata dall’incontro tra le proposte di alcune organizzazioni di volontariato impegnate nel campo educativo e nei quartieri e la disponibilità dell’amministrazione comunale ad aprire un confronto articolato e aperto a tutti sui temi della cittadinanza e dell’attenzione ai più piccoli.

Il Festival della Città Educativa, in particolare, si è caratterizzato come laboratorio sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza incentrato sulla condivisione del “sapere”, del “saper fare” e del “saper essere” che, combinati, hanno portato all’elaborazione del Progetto Educativo Integrato. Obiettivo strategico alla base del Progetto è la creazione di un movimento culturale basato sui principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e portatore della mission del Festival: lo sviluppo di un modello di società basata sull’ascolto dei bambini e dei giovani.

Oggi a Palermo, nella Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa, il Progetto per Palermo Educativa è stato sottoscritto anche dal Garante Spadafora a riprova della rilevanza nazionale e non solo locale del Festival della Città Educativa e del modello partecipativo che ha prodotto in termini di impegno concreto e di progettualità da parte delle varie realtà cittadine. «Un ottimo lavoro di condivisione e di concertazione – ha sottolineato Spadafora. E' già un grande risultato aver messo insieme Istituzioni, operatori, educatori e ragazzi per un progetto educativo. La Convenzione ha un senso se orienta le scelte concrete e in questo caso ispira l’intero impianto della proposta, che individua azioni di sistema sulla base di un approccio olistico. Noi continueremo a seguire il progetto nelle fasi successive e a farlo conoscere e mi auguro che voi continuerete con determinazione su questa strada: è un laboratorio prezioso per coniugare un chiaro orizzonte di riferimento fondato sui diritti dei bambini e degli adolescenti con la concreta possibilità di compiere passi determinati in quella direzione.»

Hanno aderito anche la Prefettura, il Tribunale dei Minorenni, la Questura e le forze di polizia, la Caritas diocesana, il Forum del Terzo settore, gli istituti penali, ordini professionali, centri formativi e istituzioni culturali, enti regionali, istituti scolastici, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, istituzioni e realtà territoriali, organizzazioni no-profit, ecc. Una rete destinata ad ampliarsi sempre di più e che vede il coordinamento di Assessorato comunale alla Scuola e Assessorato comunale per la Cittadinanza sociale con la segreteria tecnica del CeSVoP.

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