13/11/2015 Notizie

Processi di sostegno e tutela dei minorenni e delle loro Famiglie

Presentate oggi a Roma le nuove linee guida per i “Processi di sostengo e tutela dei minorenni e delle loro famiglia”, redatte da un tavolo inter-istituzionale, coordinato dall’Ordine degli Assistenti Sociali, a cui hanno partecipato Palazzo Chigi, il ministero della Giustizia, il ministero dell’Internol’Autorità garante per l’Infanzia e l’adolescenza, rappresentanti istituzionali di avvocati, giornalisti e psicologi insieme con tra gli altri l’Arma dei Carabinieri  e l’Associazione Nazionale Magistrati.

 La complessità del sistema di protezione del minore di età e delle famiglie anche per la peculiarità di ogni singolo intervento che sempre costituisce un unicum; la molteplicità delle figure professionali che vi concorrono con responsabilità diverse, ciascuna con il proprio contesto di riferimento culturale; l’aggiornamento del quadro normativo nazionale ed internazionale: sono questi gli elementi dai quali ha preso le mosse l’iniziativa di predisporre nuove linee guida sulla delicata materia dell’allontanamento dei minorenni dalle loro famiglie e sugli interventi di sostegno e protezione volti a restituire il minorenne ad un ambiente familiare adeguato.

L’allontanamento – spiega il Documento che presenta anche una ricca appendice normativa – deve essere realizzato solo come estrema ratio ed agire in senso protettivo; gli interventi effettuati, prima e dopo, debbono essere anche tesi a stimolare nel minorenne un cambiamento del significato che lo stesso attribuisce alla ricostruzione del nucleo familiare d’appartenenza.

L’Autorità garante è intervenuta alla presentazione evidenziando l’importanza di questo lavoro di sinergia tra le diverse istituzioni, l’esigenza di assicurare formazione adeguata e continua agli operatori che intervengono nei territori e la necessità che gli interventi ricevano il dovuto sostegno, anche finanziario, dai decisori politici.

Molte sono le indicazioni fornite nel documento. Tra queste, evitare il ricorso alla forza pubblica se non come modalità residuale ed estrema e, comunque, se indispensabile, al fine del mantenimento dell’ordine pubblico o della necessità di salvaguardare la sicurezza pubblica e l’incolumità fisica delle persone anche estranee, da attuarsi con il coinvolgimento di personale in borghese e idoneamente formato; conservare, ove possibile e nell’interesse del minorenne, la relazione figlio/genitori con modalità congrue, disciplinate e costantemente monitorate dall’Autorità giudiziaria durante tutto il periodo di allontanamento; dare continuità alla relazione tra fratelli, prevedendo che questi siano possibilmente accolti nella medesima famiglia affidataria o nella medesima struttura di accoglienza; predisporre, contestualmente da parte dei servizi sociali e sanitari, un dettagliato progetto di sostegno e recupero del rapporto figlio-genitori, anche in questo caso disciplinato e monitorato dall’Autorità giudiziaria e che tale progetto, ove possibile nell’interesse del minorenne, sia partecipato nel suo complesso, negli obiettivi e nelle tappe intermedie al minorenne e ai familiari.

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