16/04/2015 Notizie

A Perugia per una scuola attenta ai “bisogni educativi speciali”

Informare e sensibilizzare enti, istituti scolastici, insegnanti e la comunità tutta, sui principali disturbi di apprendimento e su quali possono essere metodi e strategie mirati, affinché questi bambini e adolescenti possano intraprendere nelle scuole percorsi di studio ad hoc per riuscire a crescere bene e tirar fuori le loro potenzialità. Questo il tema dell’incontro “Bisogni educativi speciali (BES) e disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, voluto e organizzato da Maria Pia Serlupini, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Umbria.

Il dibattito si è svolto a Perugia, presso il palazzo Cesaroni, alla presenza del Garante nazionale Vincenzo Spadafora e delle associazioni Dis e Dintorni di Gubbio e Aifa di Terni, con l’intento di affrontare il tema in maniera costruttiva e di creare, così, dei percorsi strutturali all’interno delle scuole. Per la Serlupini “la necessità nasce dal fatto che per alcune patologie come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività o la dislessia, ad esempio, sono difficilmente individuabili e non prevedono insegnanti di sostegno. L’obiettivo principale è quello di garantire il diritto all’apprendimento e allo studio di tutti. È fondamentale mettere il bambino al centro e dare la possibilità a questi ragazzi di crescere e venire fuori per poter diventare soggetti attivi”.  

Il Garante nazionale Vincenzo Spadafora ha concluso così i lavori: “È fondamentale sviluppare rapporti di collaborazione e condivisione tra le scuole, le famiglie e le istituzioni: sono ben comprensibili le esigenze delle famiglie, che chiedono maggiore impegno e flessibilità da parte degli insegnanti, come quelle delle scuole, che lamentano la mancanza di fondi e di attenzione da parte del livello politico; ma dobbiamo tutti tenere a mente il superiore interesse dei ragazzi. Bisogna creare le condizioni perché tutti possano crescere e apprendere al meglio, non esistono ragazzi di serie A e serie B, a tutti deve essere garantito lo sviluppo della personalità, delle proprie facoltà e delle attitudini mentali e fisiche, lo abbiamo anche scritto nel documento sui LEP consegnato al Governo. Documento che punta molto, oltre a garantire uno standard su tutto il territorio, anche a una razionalizzazione della spesa, in un’ottica di efficacia, mirata più agli interventi di prevenzione che non a quelli di riparazione del danno. Le risorse sono poche, è innegabile, ma proprio per questo occorre agire insieme verso un unico obiettivo”.

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