21/09/2016 Notizie

“Orfani speciali”, la Garante Albano: "vittime che vivono un trauma aggravato"

“Garantire una maggiore tutela ai figli orfani di un genitore ucciso dall’altro per consentire alle vittime collaterali e impotenti del femminicidio di diventare, domani, adulti sereni e consapevoli”.

Così la Garante nazionale, Filomena Albano, nel corso dell’incontro dedicato alla presentazione delle linee guida Switch-Off – Orfani speciali di femminicidio, che si è tenuto nel pomeriggio di oggi presso la Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio. Prima dell’incontro, la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha voluto intrattenersi con la Garante e le altre relatrici del progetto per conoscere gli elementi emersi dalla ricerca e partecipare il suo forte interesse per il tema.   

“L’omicidio della madre da parte del padre fa vivere agli “orfani speciali” un trauma aggravato dalla perdita contemporanea di due figure di riferimento fondamentali, genitore vittima e genitore autore del reato. Fondamentale è la prospettazione di un futuro per questi orfani, che sia in grado di ricostruire una rete familiare e sociale di riferimento. Perché sia possibile, occorre prevedere un sostegno adeguato – come è anche emerso con chiarezza dalle testimonianze di Agnese e Giovanni Paolo, zii affidatari di bambini orfani speciali - anche di carattere giuridico ed economico. Penso ad esempio all’istituzione di un fondo economico nazionale per gli orfani di femminicidio, al patrocinio a spese dello Stato, a prescindere dalle condizioni di reddito. Penso che occorra intervenire sull’istituto dell’indegnità a succedere per evitare che, nonostante la gravità del delitto, il genitore colpevole possa concorrere all’eredità del coniuge a danno dei figli, e prevedere l’applicazione automatica di questo istituto in caso di sentenza definitiva di condanna per omicidio del coniuge.

Poi vi è l’importanza dei dati: non esistono stime ufficiali relative agli orfani. La mancata conoscenza dell’ampiezza del fenomeno si traduce in mancata conoscenza della storia evolutiva degli orfani, mentre è importante monitorare i casi, per capire cosa è accaduto loro, dove sono e come stanno”.

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