03/05/2022 Notizie
Protezione

Giustizia riparativa per minorenni: le proposte dell’Autorità garante al Ministero

Consenso in autonomia da parte del minorenne, partecipazione agli incontri dei familiari, capillarità dei servizi e formazione specifica degli operatori

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti è stata ascoltata stamattina dal Tavolo di lavoro del ministero della Giustizia incaricato di redigere gli schemi di decreto legislativo in materia di giustizia riparativa. “Chi è minorenne e se ce ne sono le condizioni deve poter decidere da solo se partecipare a un percorso di giustizia riparativa, anche se i genitori non sono d’accordo”, dice Garlatti.

Maggior cautela, secondo l’Autorità garante, andrebbe prevista semmai per i minori vittime di reato: “È difficile immaginare in generale un’estromissione dei genitori quando c’è di mezzo l’incontro con un autore di reato o un accusato adulti”, aggiunge l’Autorità garante. Tra le altre proposte di Garlatti alla Ministra della giustizia Marta Cartabia: il coinvolgimento nei percorsi di giustizia riparativa delle famiglie (ad esempio attraverso mediazioni parallele tra ragazzi e famiglie) e la diffusione di strumenti diversi dalla mediazione strettamente intesa, come le family group conference. L’accesso andrebbe poi esteso anche agli autori di reato con meno di 14 anni, per i quali il procedimento penale, come previsto dalla legge, si conclude immediatamente in quanto, a quell’età, non sono imputabili.

Le altre proposte dell’Autorità

Infine, secondo Carla Garlatti, va assicurata una presenza capillare dei servizi di giustizia riparativa e va favorita un’organizzazione il più possibile flessibile, in sinergia con i servizi minorili e territoriali. Occorre, inoltre, una formazione adeguata dei mediatori che operano con i minorenni, specificatamente tarata sui bisogni e le peculiarità dell’età evolutiva.  Tra le proposte dell’Autorità anche una serie di suggerimenti sul rapporto con la messa alla prova e sull’accesso alla giustizia riparativa durante le indagini preliminari, nel processo e nell’esecuzione della pena.

La funzione della giustizia riparativa

L’esperienza del reato è sempre traumatica, sia per chi lo compie che per chi lo subisce – osserva a margine dell’audizione Carla Garlatti – Crea conseguenze emotive, psicologiche e materiali che richiedono di essere ascoltate, ancor prima che risolte e superate. Ciò è ancora più vero quando i protagonisti della vicenda sono minorenni. A questa esigenza non può dare risposta la giustizia formale, che ha il compito di individuare dinamiche e responsabilità. Di come stanno le persone e di come restituire loro un futuro, sia agli autori che alle vittime, si deve occupare invece la giustizia riparativa, che offre uno spazio protetto e libero dal giudizio, in cui si possa realizzare l’ascolto ed eventualmente il dialogo tra le persone coinvolte”.

Le iniziative dell’Agia

“Il tema della giustizia riparativa e dell’impatto che essa produce è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Tra le prime attività che ho avviato vi è proprio uno specifico progetto di ricerca in materia, con la collaborazione del ministero della Giustizia e dell’Istituto degli innocenti, che prevede anche la realizzazione di interviste e focus group con genitori e ragazzi che hanno partecipato a percorsi di mediazione in tutta Italia e con operatori della giustizia minorile”.

Già nel 2018 l’Autorità garante, su questo stesso tema, aveva realizzato una pubblicazione intitolata La mediazione penale e altri percorsi di giustizia riparativa nel procedimento penale minorile. Nell’occasione vennero realizzate anche due brochure (scarica qui e qui)

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