Mediazione familiare: online documento di studio e proposta dell'Autorità garante
Il volume approfondisce le caratteristiche dell'istituto e presenta raccomandazioni per rafforzare il sistema in Italia

È disponibile online, nella sezione Pubblicazioni del sito dell’Autorità garante, il documento di studio e proposta La mediazione familiare in Italia. Il volume approfondisce le caratteristiche della mediazione familiare, istituto che entra in gioco nelle situazioni di separazione tra coniugi nelle quali il conflitto non si è ancora sviluppato o non si è sviluppato in modo insanabile. Uno strumento che può produrre effetti positivi anche sulla condizione dei minorenni coinvolti nella separazione dei genitori.
La mediazione infatti – che ha carattere volontario e consapevole e deve essere supportato da mediatori specializzati e competenti – mira a favorire la composizione di un nuovo equilibrio psico-emotivo della famiglia a seguito della rottura della coppia e della trasformazione dei rapporti familiari.
Il documento è frutto del lavoro condotto da una commissione nominata dall’Autorità garante e composta, oltre che da funzionari ed esperti Agia, dalla Presidente della sezione civile del Tribunale di Terni, Monica Velletti, in qualità di presidente, e dal professore di psicopedagogia dell’Università di Milano Fulvio Scaparro, dal professore di diritto processuale civile dell’Università di Milano Bicocca Filippo Danovi, dall’avvocata e mediatrice familiare Daniela Rodella e dal mediatore familiare della Federazione italiana delle associazioni di mediatori familiari Natale Cento.
Le raccomandazioni
All’esito di un ciclo di audizioni che la commissione ha condotto con oltre 30 esperti, l'Autorità garante ha elaborato una serie di raccomandazioni volte a rafforzare il sistema della mediazione, accrescere la conoscenza dell’istituto e favorire la partecipazione ai percorsi di mediazione.
Al legislatore l’Agia raccomanda, tra l’altro, di prevedere un sostengo economico per usufruire del servizio e la possibilità di accesso al patrocinio a spese dello Stato per l’onorario del mediatore. Chiesta inoltre una modifica del reato di sottrazione di minori introducendo un regime premiale nei casi in cui le parti ricorrano allo strumento della mediazione e l’istituzione di una giornata nazionale per informare e sensibilizzare sul tema della mediazione.
Al Ministero della giustizia, invece, viene raccomandato di sviluppare linee guida nazionali, di sensibilizzare i tribunali rispetto al ricorso alla mediazione e all’istituzione degli elenchi dei mediatori familiari e di incentivare la creazione di sportelli informativi all’interno dei tribunali.
Due raccomandazioni sono infine rivolte al Ministero delle imprese e del made in Italy e si riferiscono alla modifica e revisione del Regolamento sulla disciplina professionale del mediatore familiare. Infine, al Ministero dell’università e della ricerca si chiede di incoraggiare la formazione universitaria in materia mentre il Consiglio nazionale forense e la Scuola superiore della magistratura viene sollecitata a promuovere la sensibilizzazione di avvocati e magistrati rispetto al tema della mediazione familiare.
L'evento di presentazione
Il volume è stato presentato ieri pomeriggio nel corso di un webinar nel quale sono intervenuti, oltre all’Autorità garante Marina Terragni, tutti i componenti della commissione. “La separazione costituisce quasi sempre un passaggio molto doloroso nella vita di una coppia, delle persone che la costituiscono, dei loro figli e dei loro familiari. Un evento il cui carico di sofferenza e di stress è paragonabile a quello di un lutto e che richiede un’analoga complessa elaborazione” osserva Terragni.
“Non si è mai realmente pronti per una separazione. Non si è mai preparati a sapere litigare bene. Il portato di dolore è direttamente proporzionale alla conflittualità che si sviluppa in queste circostanze, conflittualità che almeno in parte delle separazioni potrebbe essere contenuta o del tutto evitata. L’istituto della mediazione familiare – volontaria, consapevole, con il supporto di mediatori specializzati e competenti, e solo quando non vi siano state violenze e/o allegazioni di violenza – ha precisamente questo scopo”.