Prelevamenti minorenni e uso forza pubblica: Terragni chiede incontro a Roccella, Nordio e Piantedosi
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: “Ripropongono con urgenza la questione alcuni casi recenti, come quello della bambina di Monteverde (Roma)”

Marina Terragni, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, chiede un incontro alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, al Ministro della giustizia Carlo Nordio e al Ministro dell’interno Matteo Piantedosi “allo scopo di definitivo chiarimento in merito ai prelevamenti forzosi dei minori destinati al collocamento in case famiglia e/o altre strutture extrafamiliari, e in particolare all’uso della forza pubblica per l’esecuzione del prelevamento”.
Nella lettera inviata ai ministri questo pomeriggio Terragni ha ricordato che “svariate sentenze stabiliscono che il provvedimento forzoso può essere adottato unicamente a tutela dell’incolumità del minore e nei casi in cui vi siano rischi certi e imminenti per la sua vita”. In particolare, ha richiamato la pronuncia della Corte di Cassazione 9691 del 2022, che ha definito misura “non conforme allo stato di diritto” l’uso della forza per il prelevamento del minore e ha ribadito l’imprescindibilità dell’ascolto del minorenne.
L’Autorità garante ha infine sottolineato come la questione sia tanto più urgente alla luce di alcuni recenti casi di cronaca, “come quello – in corso proprio in queste ore – della bambina di Monteverde, Roma. Una bambina affetta, tra l’altro, da una rara sindrome genetica multisistemica - la malattia di Fabry - oltre che portatrice di anemia mediterranea, per la quale il Tribunale ha disposto il collocamento in casa famiglia anche con intervento della forza pubblica, a fronte del quale la minore oppone una disperata resistenza”.