Figli di collaboratori di giustizia: le raccomandazioni dell’Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza
Presentato un documento di studio e proposta in un webinar per la Giornata della legalità. La pubblicazione è scaricabile dal sito

Sono bambini e adolescenti che vivono sotto copertura, con una nuova identità. E non per loro scelta. Si tratta dei figli e dei familiari di minore età dei collaboratori di giustizia ammessi a speciali programmi di protezione. La loro vita non è come quella dei coetanei, a partire da residenza, scuola, identità e amicizie e a un accesso all’ambiente digitale sottoposto a mille cautele. Sono bambini e adolescenti che vivono sotto copertura, con una nuova identità. E non per loro scelta.
Si tratta dei figli e dei familiari di minore età dei collaboratori di giustizia ammessi a speciali programmi di protezione. La loro vita non è come quella dei coetanei, a partire da residenza, scuola, identità e amicizie e a un accesso all’ambiente digitale sottoposto a mille cautele. In Italia sono a oggi 901, contando anche i minorenni parenti di testimoni di giustizia.
Contenuti
- Le raccomandazioni su scuola, smartphone e sostegno psicologico
- Le modifiche normative da introdurre
- L’evento di presentazione online
L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha dedicato attenzione a questi bambini e ragazzi, inseriti in un sistema di tutela adultocentrico, dei quali non si parla quasi mai e ha realizzato uno studio con esperti e audizioni dal quale scaturiscono una serie di raccomandazioni. La pubblicazione La condizione dei minorenni nel quadro del programma di protezione dei collaboratori di giustizia (scaricabile da questo sito) è stata presentata questa mattina in un webinar dell’Agia, organizzato in occasione della Giornata della legalità.
Le raccomandazioni su scuola, smartphone e sostegno psicologico
L’Autorità garante ha raccomandato che ai minorenni debbano essere assicurati continuità scolastica, frequenza e il completamento dei corsi di studio, anche a distanza, quando vi siano esigenze di protezione e sicurezza. I ragazzi, inoltre, dovrebbero essere adeguatamente informati dal Sistema centrale di protezione sulle modalità con cui utilizzare gli strumenti digitali e sui particolari rischi che li riguardano nell’esposizione online. Infine, dovrebbero ricevere un tempestivo sostegno psicologico, mentre la loro condizione di vita dovrebbe essere sottoposta a monitoraggio continuo.
Ai Procuratori della Repubblica l’Autorità garante ha raccomandato di assicurare ascolto e informazione ai maggiori di 12 anni. L’Autorità richiede ai magistrati un’“adeguata istruttoria” su una serie di aspetti. Il primo è quello relativo all’esistenza di procedimenti penali per maltrattamenti o violenze commessi dal collaboratore in danno del nucleo familiare. Un secondo riguarda la pendenza di procedure di separazione o divorzio o relative alla responsabilità genitoriale. Il terzo attiene alla concretezza del pericolo al quale sono esposti i minorenni “non conviventi” con il collaboratore.
Sollecitata anche una formazione ad hoc per tutti gli operatori coinvolti.
Le modifiche normative da introdurre
L’Autorità garante ha poi chiesto al Parlamento di introdurre norme specifiche per i minorenni che diventino essi stessi “collaboratori di giustizia”, anche se cittadini stranieri. Inoltre, sempre secondo l’Agia, va valutata l’introduzione della figura di un referente o “garante” per il minorenne che affianchi il nucleo familiare del quale fa parte, dall’ingresso sino all’uscita dal programma. Infine, si sollecita l’introduzione di una norma primaria che attribuisca competenza esclusiva al Tribunale per i minorenni di Roma per tutti i procedimenti civili che riguardino bambini e ragazzi coinvolti nelle speciali misure di protezione.
L’evento di presentazione online
Il documento di studio e proposta è stato elaborato da una commissione nominata dall'Autorità garante e della quale hanno fatto parte, oltre a esperti e funzionari Agia, Maria Monteleone, già sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Roma, in qualità di presidente, Maria de Luzenberger Milnernsheim, sostituto procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Napoli e Laura Ponzi, già membro del Servizio centrale di protezione del Ministero dell’interno.
Il webinar è stato aperto dai saluti dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni, e da quelli della presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo. Sono intervenuti, oltre a Monteleone e de Luzenberger, Paolo Iodice, direttore del Servizio centrale di protezione, e Girolamo Lo Verso, già Professore ordinario di psicoterapia presso Dipartimento di scienze psicologiche, pedagogiche e della formazione - Università degli Studi di Palermo.