02/12/2015 Notizie

"Si può dire", il libro per i figli di persone con disturbi mentali

Si stima che nel mondo 400 milioni di persone soffrano di depressione, 60 milioni di disturbo bipolare e 21 milioni di schizofrenia (dati OMS). Di questi, circa 1/4 sono genitori: chi pensa ai loro figli?

Spesso bambini e adolescenti, quando il loro padre o la loro madre - talvolta entrambi - iniziano a soffrire di un disturbo mentale, restano invisibili e perciò non ricevono alcun supporto per comprendere quanto accade, per elaborare i possibili traumi e vivere serenamente l’età dello sviluppo, nonostante i problemi familiari. E’ stato invece ampiamente dimostrato da numerosi studi internazionali quanto interventi tempestivi di prevenzione nella salute mentale riducano nettamente il rischio che alcuni di questi figli possano soffrire a loro volta in futuro di un disturbo psichico.

L’Associazione Contatto Onlus per la promozione delle Reti Sociali Naturali, con il contributo dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, porta avanti un programma molto innovativo composto da diverse linee di intervento che, svolte in sinergia, sono tese a promuovere una cultura della salute mentale con una particolare attenzione alla prevenzione e alla diminuzione del rischio di sviluppo di un disturbo psicologico nei figli di genitori affetti da patologia psichiatrica.

Un programma che ha l’obiettivo generale di contrastare lo stigma attorno alla malattia mentale, vincere la paura di parlarne e la resistenza a chiedere aiuto, in una parola “prevenire”.  Un progetto che vuole dare a bambini e adolescenti strumenti per contrastare il senso di colpa, l’ansia, la rabbia e la solitudine che possono emergere in queste situazioni e permettere di sviluppare appieno il loro potenziale.

Diverse le linee di intervento. Oltre ad azioni di sensibilizzazione e formazione di operatori che lavorano nell'ambito della salute mentale,  grazie alla sinergia con Stefania e il suo blog "Mia madre è bipolare", è nato e presto sarà online il portale nazionale “My Blue Box”, il primo sito web italiano dedicato al tema della prevenzione del disagio psichico nei figli di genitori affetti da un disturbo mentale, contenitore di progetti, eventi, risorse e informazioni nazionali e internazionali, suddiviso per aree e facilmente accessibile. Il Progetto Semola, in collaborazione con le Aziende Ospedaliere Niguarda Ca' Granda e San Carlo Borromeo di Milano, che offre percorsi psicoeducativi per genitori e figli quando l'adulto è affetto da una patologia psichiatrica. Fino a “Si può dire” un libro per parlare con i bambini di ansia, depressione, stress e traumi che vuole fornire delle informazioni che permettano loro di capire che non è colpa di un figlio se il genitore si ammala. I bambini infatti avvertono le cose e cercano le spiegazioni. Si possono aiutare parlando loro apertamente della realtà in cui vivono.

Vivere con una persona affetta da disturbi mentali è una prova faticosa e dolorosa, che talvolta la vita ci pone – ha scritto il Garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora nell’introduzione - Ma se quella persona è tua mamma o tuo papà, allora crescere diventa difficile, perché ti fai domande alle quali non sai rispondere, e provi sensazioni contrastanti ripetendoti: ‘Ma è colpa mia se la mamma piange sempre, o se papà non vuole più uscire di casa? Se non mi abbracciano, se stanno sempre zitti?’. Questo si domanda un bambino. E quasi sempre nessuno gli risponde. Questo libro invece lo fa. Anzi, fa di più, aiuta gli adulti a formulare risposte comprensibili per i figli, dopo aver visualizzato i confini labili degli effetti in famiglia del disagio mentale. Li spinge a guardare verso i loro figli e nipoti. Questo libro è prezioso per vari motivi. È pensato per far capire ai più piccoli di cosa soffrono i loro genitori, disattivando possibili sensi di colpa e aiutando a razionalizzare; ma è anche pensato per chi è affetto da disagi mentali, così difficili da diagnosticare, curare, ammettere”.

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