06/03/2017 Notizie

Decidere con lo sguardo al futuro. Quale giustizia per i minorenni e le relazioni familiari

Saluto della Garante Albano al Convegno del 6 Marzo "Decidere con lo sguardo al futuro. Quale giustizia per i minorenni e le relazioni familiari?",

promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale in collaborazione con CNCA e Camera Minorile di Milano

Milano, 6 marzo 2017 

Vi ringrazio molto per l’invito all’interessantissima discussione che riguarda la riforma del processo civile.

In qualità di Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza desidero esprimere le mie perplessità sul DDL S. 2284 in discussione al Senato.

La “scomposizione” della giustizia minorile e successiva “ricomposizione”, sotto altre forme, non realizza l'obiettivo - che è stato il motore di questa riforma - di concentrazione delle competenze minorili e familiari dinanzi ad uno stesso giudice. Anzi, ne mantiene la frammentazione, risolvendosi nel rischio di sottrazione di specializzazione e di risorse.

La ratio di tutti gli interventi normativi che abbiano un’incidenza sull’infanzia e l’adolescenza deve essere il rispetto e la promozione del principio dell’interesse superiore del minore.

Questo principio, di derivazione internazionale ed europea e di cui è permeato il nostro ordinamento, deve essere la chiave di lettura e l’obiettivo di ogni riforma che riguardi le persone di minore età e, nella prospettiva di una riforma della giustizia, deve plasmare un procedimento “a misura di minore” che risponda ad una esigenza di particolare tutela.

Una riforma della giustizia che tenga in preminente considerazione questo principio deve muoversi nella direzione di una specializzazione potenziata dell’intervento giudiziario minorile, per evitare di indebolire gravemente il sistema di protezione dell'infanzia. Soprattutto in questo momento storico con sfide urgenti imposte dalla situazione di povertà economica e dall’arrivo in Italia di tanti minori migranti.

Una riforma della giustizia “a misura di minore” è una riforma che volge lo sguardo verso l’alto, all’Europa, cui non solo deve ispirarsi, ma conformarsi. L’UE ha recentemente approvato la direttiva 2016/800 sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali, che indica agli Stati membri di «adottare misure appropriate per garantire che i giudici e i magistrati inquirenti che si occupano di procedimenti penali riguardanti minori abbiano una competenza specifica in tale settore». È in questa direzione, infatti, che bisogna muoversi.

Il settore della giustizia minorile è complesso ed articolato – il risultato di quasi un secolo di esperienza – ed è il frutto di un percorso di specializzazione durato decenni in termini di competenze specialistiche di magistrati, togati ed onorari, in un settore particolarmente delicato.

I bambini e gli adolescenti sono i protagonisti del presente e gli adulti di domani: in questo percorso, essi devono essere presi per la mano, anche attraverso procedimenti giurisdizionali “dedicati”, ideati guardando attraverso le lenti del superiore interesse del minore, in un’ottica strategica non solo per il futuro delle persone di minore età, ma anche per il futuro del Paese.

Auguro a tutti buon lavoro.

 

Filomena Albano

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