Un’analisi dello strumento in materia matrimoniale, di responsabilità genitoriale e di sottrazione internazionale di minori.
Attività internazionale
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Nel corso della plenaria della Rete dei garanti europei presentate le raccomandazioni dei ragazzi in materia di giustizia climatica.
Dal 28 al 30 giugno oltre 30 ragazzi, tra cui due italiani, si sono confrontati per formulare indicazioni da sottoporre all’Enoc.
Raccomandazioni Enoc a istituzioni europee e paesi di accoglienza su registrazione, tutela e contrasto allo sfruttamento sessuale e tratta.
Nel corso dei lavori si è parlato di accoglienza dei profughi ucraini, di giustizia climatica e del ruolo delle istituzioni di garanzia.
Riunione a Bruxelles per la definizione di sette nuovi standard e sulle questioni legate all’emergenza dei profughi in fuga dall’Ucraina.
Garlatti: “Importante l’azione sui minori in situazioni di emergenza. È segnale dell’attenzione verso gli effetti della pandemia”.
Carla Garlatti ha partecipato alla quarta riunione plenaria della Rete europea che raggruppa autorità, agenzie e organizzazioni non governative che si
La condizione dei minorenni migranti, la loro protezione e la tutela dei loro diritti, a livello sia nazionale che europeo, rappresentano da tempo oggetto di particolare attenzione da parte della Rete europea dei garanti dell’infanzia e dell’adolescenza (European network of Ombudspersons for children - Enoc).
In tale ambito, in occasione dell’Assemblea annuale del 29 settembre scorso, l’Enoc ha adottato un nuovo statement alla cui redazione ha lavorato un gruppo di ristretto di membri, di cui ha fatto parte anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia). In questo documento i garanti europei sottolineano la necessità di promuovere, attuare e supportare la protezione dei minorenni migranti attraverso 12 raccomandazioni. Eccole, in sintesi:
- Ai minorenni, siano essi accompagnati, separati o non accompagnati, non dovrebbe mai essere rifiutato l’ingresso in un paese, in accordo con l’obbligo di non respingimento e con il divieto di espulsioni collettive che discendono dalle norme in materia di diritti umani e di tutela dei rifugiati. In proposito, la Rete dei garanti ricorda che i respingimenti sono illegali e raccomanda agli Stati di astenersene.
- In ogni procedura, misura, decisione e azione relativa ai minorenni migranti dovrebbe essere sempre garantita l’applicazione del superiore interesse del minore come criterio preminente di valutazione.
- Gli Stati dovrebbero rafforzare politiche, normative e procedure al fine di rendere veloci ed efficienti le operazioni relative alla prima identificazione dei minorenni richiedenti asilo e dovrebbero assicurare l’accesso alla consulenza legale e a processi rispettosi dei diritti dell’infanzia, soprattutto per i minorenni più vulnerabili (quelli non accompagnati, separati, o vittime di traffico di esseri umani).
- Sin dal primo contatto con le autorità e durante il processo di valutazione del superiore interesse del minore, ai minorenni migranti dovrebbe essere assicurato l’accesso alla consulenza legale, ai servizi sociali e sanitari, all’istruzione e a ogni misura di protezione necessaria.
- A tutti i minorenni dovrebbe esser garantito l’accesso a una procedura di asilo “a misura di bambino” e appropriata per l’età. Nel contesto dell’emergenza sanitaria, gli stati vengono invitati dai garanti europei ad assicurare adeguate sistemazioni per i periodi di quarantena e a offrire cure appropriate.
- La procedura di accertamento dell’età dovrebbe essere condotta avendo come principale obiettivo quello di assicurare che al minorenne sia garantito il rispetto dei diritti umani e la protezione a cui ha diritto. Tale procedura dovrebbe essere condotta con un approccio multidisciplinare, assicurando il diritto alla partecipazione in ogni stato della procedura e applicando il principio che prevede che, in caso di dubbio, il migrante sia considerato un minorenne fino all’effettivo accertamento della sua età.
- I minorenni hanno diritto a vivere con le loro famiglie e a vedere ricostituito il nucleo familiare per evitare che siano separati da coloro che ne hanno la cura durante la procedura d’identificazione. A tal fine, gli stati sono chiamati a migliorare le politiche di identificazione e registrazione, così come le procedure di ricongiungimento familiare, oltre che ad assicurare la protezione dei dati personali.
- La detenzione rappresenta una misura estrema che può determinare danni a lungo termine sulla salute fisica e mentale, sul benessere e sullo sviluppo dei minorenni. La detenzione a causa dello status migratorio dei loro genitori costituisce una violazione dei diritti dei minorenni e contravviene al principio del superiore interesse del minore. In proposito, i garanti europei affermano che l’abolizione di tale pratica e l’attuazione di misure alternative e non coercitive devono rappresentare una priorità per gli stati, a livello nazionale ed europeo.
- Il diritto dei minorenni a essere ascoltati e a partecipare dovrebbe essere assicurato in tutte le procedure e le loro opinioni dovrebbero essere prese in debita considerazione. Ai minorenni migranti dovrebbe essere assegnato immediatamente un tutore, per supportarlo, consigliarlo e promuovere il suo superiore interesse. Allo stesso tempo dovrebbe essere assicurato il sostegno di un interprete e di un consulente legale indipendente e, ove previsto, l’accesso a una procedura di reclamo davanti a un Garante.
- Gli stati dovrebbero rafforzare i sistemi di protezione dei minorenni migranti da ogni forma di violenza e abuso e dovrebbero promuovere l’efficienza dei servizi e delle reti di prevenzione e contrasto al traffico e allo sfruttamento nel contesto migratorio.
- Gli stati dovrebbero prevedere risorse adeguate da destinare all’inclusione sociale dei minorenni migranti. Viene auspicata l’adozione di progetti su misura per offrire opportunità concrete di integrazione e viene richiesta un’attenzione speciale per i bisogni di alloggio dei minorenni migranti in generale e per l’accoglienza in famiglia per quelli non accompagnati.
- Gli stati dovrebbero assicurare mutua cooperazione, secondo i principi di solidarietà ed equa ripartizione di responsabilità in relazione alle politiche di immigrazione e asilo relative ai minorenni. L’istituzione di un meccanismo di collocamento dei minorenni migranti stabile e sostenibile all’interno degli stati membri dell’Unione europea rappresenterebbe un passo significativo per la protezione dei loro diritti e dovrebbe essere valutato alla luce della riforma del regolamento Dublino III e del nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo.
In occasione dell’ultima Assemblea generale dello scorso 29 settembre, a cui ha preso parte anche l’Autorità garante Carla Garlatti, la Rete europea dei garanti dell’infanzia e dell’adolescenza (European network for Ombudspersons of children - Enoc) ha adottato il position statement conclusivo del lavoro condotto nel corso del 2021 sul tema “Covid-19: una lezione per il futuro” (Covid-19: learning for the future).
Nel documento i garanti europei chiedono che tutte le pubbliche autorità nell’esercizio delle loro funzioni adottino un approccio basato sui diritti dei minorenni per assicurare che – anche nei periodi di emergenza pubblica – ogni decisione venga assunta e ogni azione intrapresa nel rispetto della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e senza discriminazione nei confronti dei minorenni, o di gruppi di essi. Viene raccomandato, inoltre, di promuovere la conoscenza dei diritti tra bambini e ragazzi, per far sì che questi possano esercitarli sempre, anche in epoca emergenziale. In relazione a ciò, si sollecitano le autorità pubbliche a favorire l’ascolto delle opinioni dei minorenni in ogni processo decisionale che li riguarda, in modo che il loro punto di vista sia tenuto in debita considerazione, anche ne periodi di emergenza. Viene chiesto, infine, che i Governi e tutte le organizzazioni pubbliche siano responsabili rispetto all’osservanza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anche nelle fasi emergenziali.
Parallelamente al lavoro svolto negli scorsi mesi dalla Rete dei garanti, gli adolescenti dei 17 paesi europei partecipanti all’edizione 2021 del progetto Enya (European network of young advisors) hanno dibattuto sugli aspetti delle loro vite che maggiormente hanno risentito degli effetti delle misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria. In particolare, sono stati approfonditi sempre con riferimento agli effetti della pandemia da Covid-19, nove temi specifici: istruzione, salute (mentale e fisica), povertà infantile, violenza e abusi, partecipazione, gioco e tempo libero, famiglia, informazione, ambiente digitale. Tra i ragazzi europei che hanno preso parte al progetto anche due esponenti della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia, che hanno rappresentato l’Italia al Forum “Let’s talk young. Let’s talk about the impact of Covid-19 on children’s rights”, tenutosi online il 1 e il 2 luglio. Nel corso del Forum sono state presentate le raccomandazioni elaborate da ciascuno degli stati partecipanti al progetto e sono state adottate raccomandazioni comuni che i ragazzi hanno poi presentato all’Assemblea generale dell’Enoc di settembre per essere incluse nello statement finale.