21/11/2025 Notizie
Famiglia

L’Autorità Marina Terragni: “Per l’Onu i campi di riunificazione sono violenza e tortura”

Indice puntato contro le procedure utilizzate quando nelle separazioni un bambino rifiuta di frequentare o di essere affidato a uno dei genitori.

L’Autorità Marina Terragni: “Per l’Onu i campi di riunificazione sono violenza e tortura”

“I campi di riunificazioneReunification Camp – sono violenza e tortura”: così Reem Alsalem, Special Rapporteur antiviolenza Onu ieri nel corso di un’iniziativa del Senato italiano sulle cosiddette “reunification therapy”, procedure di decondizionamento-ricondizionamento senza alcun fondamento scientifico che troppo spesso vengono adottate dai tribunali quando, in caso di separazione, un bambino rifiuta di frequentare e tanto più di essere affidato a uno dei genitori.  A richiamare l’attenzione sulle parole di Alsalem è Marina Terragni, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

“Questi trattamenti, in nome della bigenitorialità, prevedono l’allontanamento dal genitore accettato e il riavvicinamento forzoso al genitore rifiutato.  Il rifiuto di un genitore è sempre motivato, in buona parte dei casi un pregresso di violenza subita o assistita” ricorda Terragni. “I ‘campi di riunificazione’, secondo la definizione di Alsalem, possono ricordare le terribili terapie di conversione a cui in passato venivano sottoposte le persone omosessuali per ‘ricondizionarle’ all’eterosessualità, trattamenti dolorosi, punitivi e totalmente inefficaci che oggi vengono giustamente ritenuti una forma di tortura.  I tribunali non dovrebbero più riferirsi nelle loro decisioni in merito all’affidamento dei minori a concetti come la nota teoria dell’alienazione parentale (Pas), più volte stigmatizzata come del tutto a-scientifica, e le terapie di riunificazione”. 

Terragni sottolinea come, in ogni caso, siano imprescindibili l’attento ascolto del minore e la considerazione delle sue volontà, come ribadito sempre ieri – in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza – dal Consiglio d’Europa, che ha lanciato due nuove raccomandazioni per la piena tutela dei diritti dei minori nei casi di separazione, a cominciare dalla garanzia che “ai minori venga data l’opportunità di esprimere le proprie opinioni e che queste vengano prese in considerazione”.  “Ciò che è giustizia tra i genitori” ha dichiarato Anne Loise Bormann, Giudice della Corte europea dei diritti dell’Uomo, “non sempre coincide con ciò che è meglio per il minore”.