16/11/2018 Notizie

Giovani migranti: secondo U-Report 3 su 10 vittime di discriminazione e sfruttamento

Solo un ragazzo su due – tra i giovani migranti e rifugiati intervistati – si sente accettato dai membri della comunità in cui vive. Uno su tre è stato vittima di discriminazione e, tra questi, il 71% a causa del colore della pelle. Il 17% ha dichiarato di essere stato vittima di violenza da quando è in Italia e Il 32% di aver subito violenze verbali. Uno su tre ha risposto di essere stato spinto a fare qualcosa che non voleva e Il 15% dei ragazzi che ha lavorato ha detto di aver svolto un lavoro pericoloso per la sua sicurezza o la salute.

Questi alcuni dei dati che emergono dai sondaggi condotti tramite U-Report on the Move, resi noti dall’UNICEF e dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) in occasione della prossima Giornata Mondiale dell’Infanzia (20 novembre). U-Report on the Move è una piattaforma digitale sperimentata dall’UNICEF in oltre 40 Paesi (6 milioni di iscritti), che consente ai giovani migranti e rifugiati che si iscrivono di esprimere la propria opinione, in forma anonima, sulle tematiche per loro più rilevanti. In Italia, la piattaforma è stata lanciata dall’UNICEF nel 2017 a sostegno dei minorenni migranti e rifugiati e conta 1.078 iscritti/U-reporters. Di questi il 93% sono ragazzi e il 7% ragazze, l’83% ha un’età compresa fra i 15 e i 19 anni, il 7% tra i 25 e i 30, il 4% tra i 20 e i 24, un altro 4% sopra i 31, il 2% tra i 0 e i 14. Le regioni in cui si registra il maggior numero di iscritti sono Sicilia e Calabria, ma il progetto è attivo anche nel Lazio, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Campania. Registrandosi al canale tramite la pagina Facebook, gli iscritti ricevono sondaggi bimestrali e possono a loro volta inviare messaggi quando vogliono condividere questioni che stanno loro particolarmente a cuore.

Da maggio 2018 il progetto si avvale anche della collaborazione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA), con la quale è stato stipulato un protocollo per diffondere l’uso di questa piattaforma digitale. L’obiettivo è sondare il livello di conoscenza che i minorenni hanno dei loro diritti e condividere informazioni utili per il loro percorso in Italia.

 

 

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