07/11/2017 Editoriale

Mese dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

Cari tutti,

bambine e bambini, ragazze e ragazzi,

in questo mese cade una ricorrenza importante, perché il 20 novembre 1989 le Nazioni Unite hanno approvato la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, una Carta firmata da quasi tutti i Paesi del Mondo -che, proprio 25 anni fa, anche l’Italia ha ratificato – e in cui sono riconosciuti i Vostri diritti fondamentali.

Nonostante il consenso quasi generale degli Stati, ancora oggi i Vostri diritti sono talvolta trascurati e disattesi.

L’Italia è sempre stato un Paese virtuoso sul piano del riconoscimento dei diritti dell’infanzia, con una bella tradizione di tutela delle persone di minore età, vulnerabili e indifese.

Di recente, tuttavia, anche il nostro Paese sta rischiando di fare passi indietro sul fronte della attuazione dei diritti, e per questo occorre vigilare e dare una risposta a tante situazioni nuove come l’arrivo di tanti bambini e ragazzi migranti da altri Paesi, spesso senza genitori o adulti che si prendano cura di loro e come vivere sempre più spesso con genitori separati o come affrontare la crisi economica.

Per sperare che voi bambini e ragazzi possiate realizzare un mondo migliore, occorre l’impegno di noi adulti a invertire la rotta e investire nel futuro.

Per questo vorrei che l’intero mese di novembre fosse dedicato a Voi tutti, per ricordare per valorizzare i tanti appuntamenti che in questo mese sono proprio a Voi dedicati.

Insistere un mese intero per ricordare a tutti che è necessario impegnarsi ogni giorno affinché siano riconosciuti i Vostri diritti e nessuno di Voi subisca violenze e abusi. A tal proposito, il 18 del mese di novembre si celebra la Giornata europea contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, istituita nel maggio del 2015 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

Da parte mia, quale vostra Garante, voglio assicurarvi il mio quotidiano impegno e dirvi che non sono sola ma siamo in tanti ad essere vostri alleati.

Il mio augurio è che una volta divenuti adulti, possiate guardare al tempo dell’infanzia come ad un periodo in cui avete potuto conoscere il valore dei diritti, perché possiate anche voi trasmetterne l’importanza in una sorta di contaminazione positiva che si diffonde come una macchia d’olio dall’Italia a tutta Europa e al mondo intero. 

Filomena Albano

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