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Educazione
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Una risposta complessiva
“Sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche” osserva Filomena Albano. “E come testimonia la comunità scientifica, si comincia sempre prima. È cambiato il modo di consumare droga, si allunga sempre di più l’elenco delle sostanze che eludono le norme vigenti e che possono essere reperite via internet”. L’Autorità garante ha ascoltato istituzioni, operatori e professionisti del settore. Dalle audizioni è emerso un quadro con esperienze di rilievo, ma con un’offerta di servizi disomogenea sul piano nazionale. Che fare? “Non si può sintetizzare in una sola azione ciò che è necessario e possibile fare: prevenzione e presa in carico, pure se precoce, sono solo due dei possibili interventi” risponde Filomena Albano.
Oltre all’incremento dei controlli tra 10 e 14 anni, l’Autorità garante ha suggerito – al compimento del 14° anno di età – che i pediatri trasmettano al medico di famiglia la scheda clinica dei ragazzi. Chieste campagne di sensibilizzazione, in particolare tra le giovani in età fertile, per informare i ragazzi sulle conseguenze dell’abuso di alcol. L’Autorità garante ha raccomandato di promuovere il rafforzamento dell’autostima degli studenti e di coinvolgere gli adolescenti nella costruzione di siti e campagne di informazione. Chiesti corsi di formazione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per gli agenti impegnati nei controlli. Suggeriti l’aggiornamento delle tabelle delle sostanze stupefacenti, l’analisi dell’applicazione dell’art. 75 del DPR 309/90 e la diffusione delle prassi più interessanti attivate dai Servizi sociali delle Prefetture a fini dissuasivi. Da attribuire, infine, alle unità mobili di prossimità anche la competenza a promuovere sani stili di vita.
Con la formulazione delle raccomandazioni si è conclusa la parte italiana del progetto ENYA (European Network of Young Advisors) “Let’s Talk Young