12/09/2014 Notizie

L'Italia scolastica è sempre più multiculturale

Su circa 7 milioni e 880 mila studenti, quelli con cittadinanza non italiana sono quest’anno 740 mila (dato previsionale, elaborato sulla base delle Rilevazioni integrative degli anni scolastici precedenti), distribuiti in gran parte nelle regioni del centro-nord (in testa la Lombardia con quasi 183 mila). Un numero destinato a crescere, come dimostra l’andamento degli ultimi anni. Infatti, se nell’anno scolastico 2001/2002 gli alunni con cittadinanza non italiana rappresentavano il 2,2% della popolazione scolastica complessiva, nel 2012/2013 costituivano l’8,8% del totale (cfr. Rapporto nazionale MIUR).

Per individuare soluzioni in grado di adeguare le politiche di integrazione scolastiche alle reali esigenze di una società sempre più multiculturale e in costante trasformazione, il MIUR ha istituito l'Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura. L'Osservatorio avrà compiti consultivi e propositivi e dovrà, in particolare:

  • promuovere e suggerire politiche scolastiche per l'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana
  • verificarne la loro attuazione (anche tramite monitoraggi)
  • incoraggiare accordi interistituzionali
  • favorire la sperimentazione e l'innovazione metodologica didattica e disciplinare.
  • esprimere pareri e formulare proposte su iniziative normative e amministrative di competenza del MIUR.

L’Osservatorio è presieduto dal Ministro dell’istruzione o dal Sottosegretario con delega alle tematiche dell’integrazione ed è composto da rappresentanti degli istituti di ricerca, associazioni ed enti di rilievo nazionale impegnati nel settore dell’integrazione degli alunni stranieri e dell’intercultura, ma anche da esperti del mondo accademico, culturale e sociale e da dirigenti scolastici.

Tra i suoi membri anche il Garante Vincenzo Spadafora, che al riguardo ha sottolineato: “La scuola è sempre più lo specchio della ricca composizione sociale del nostro Paese e rappresenta il principale strumento di integrazione per i ragazzi di origine straniera che vivono in Italia. Proprio per questo è necessario che integri le sue competenze rafforzando la sinergia con tutti coloro che a vario titolo si occupano di minorenni stranieri. Dalla mia esperienza sul campo so quanto è difficile per i ragazzi che arrivano in Italia riuscire a beneficiare fino in fondo degli strumenti che la scuola mette loro a disposizione e quanto può essere complicato veder riconosciute le competenze acquisite nel proprio Paese. Mi auguro quindi che le proposte dell’Osservatorio contribuiscano a migliorare le politiche di integrazione nella scuola, dimostrando quanto la molteplicità delle culture possa valorizzare sia l’individuo che la collettività."

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