28/05/2015 Notizie

La relazione che cura

A Firenze il CNCM - Coordinamento Nazionale Comunità per Minori ha oggi organizzato un Convegno nazionale per ricordare i 25 anni di attività. “La relazione che cura: tessere legami nelle comunità per minori” è il titolo delle due giornate di formazione e approfondimento proposte dal CNCM dedicate all’accoglienza residenziale di minorenni, e delle madri con figli, che vivono situazione di disagio, abuso, maltrattamento ed a rischio devianza.

Il Garante Spadafora nel suo intervento ha proposto una lettura del concetto di cura delle relazioni alla luce di quanto enunciato dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (di cui proprio ieri ricorreva il 25° anniversario della ratifica da parte dell’Italia).

“La cura è una precondizione per la crescita serena del bambino. – ha ricordato Spadafora – Le segnalazioni che riceviamo ci dimostrano come si possano avere anche degli esiti positivi, che vanno raccontati. Le storie dei minorenni mostrano come un intervento appropriato possa cambiare le loro prospettive di vita. E’ per questo: per migliorare la capacità di prendere in carico efficacemente in tutto il Paese i minorenni allontanati dalla famiglia d’origine che stiamo lavorando sia ascoltando le associazioni e le organizzazioni che tutti i giorni lavorano con e per questi minorenni, ma anche con le istituzioni competenti: da un lato abbiamo favorito la stesura di un documento di proposta per la definizione dei criteri e degli standard  sulle comunità residenziali, dall’altro sollecitato la creazione di un Tavolo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che, insieme alle Regioni, definisca delle linee di indirizzo in materia. Per avere dei livelli essenziali che possano essere uniformi su tutto il territorio nazionale, promuovendo la diffusione delle tante buone prassi presenti nel nostro Paese. Ma è necessario che questi momenti di analisi, di studio e di confronto riescano poi a convincere Governo e Regioni ad investire per la tutela dei minorenni. Perché alle famiglie sia garantito l’aiuto di cui necessitano.”

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